Psicologia
clinica
Caso di odontofobia
Modus operandi psicoterapeutico con l’Ipnosi
Etimologicamente il termine bruxismo deriva dal greco “bruko“, che letteralmente significa digrignare i denti e farli stridere: tale fenomeno implica la muscolatura a carico della masticazione, soprattutto durante il sonno (ma è un fenomeno anche diurno).
Costellazione sintomatologica
I sintomi di chi soffre di bruxismo sono i seguenti:
· Rigidità delle spalle
· Mal di testa
· Dolori a carico dei muscoli facciali
· Dolore e rigidità a carico della articolazione facciale e mandibolare
· Risveglio dal sonno
Costellazione delle conseguenze riportabili da tale pratica
Sommariamente evidenziabili in:
· Abfraction (il colletto del dente viene privato dello strato di smalto)
· Ipersensibilità dentale
· Abrasioni del dente
· Calcificazioni e necrosi della polpa
· Fratture parziali o totali del dente
· Automanomissioni a carico di precedenti “lavori” odontoiatriciAl bruxismo è solitamente e convenzionalmente attribuito il termine di parafunzione, proprio per il suo movimento afinalistico.La dinamica del fenomeno a livello di durata è rintracciabile all’interno di un range che va dai 5 ai 10 secondi ed è reiterabile fino a svariate volte nella stessa notte: esso, inoltre, sembrerebbe comparire nella fase II del sonno (dato riscontrabile difatti nei tracciati EEG).Tale fase II è caratterizzata da una attività di tensione alquanto bassa (fase non REM) le cui onde (per frequenze) sono vicine alle onde theta (3-7 Hz).Piccola precisazione: gli elementi costitutivi di tale fase sono i fusi del sonno (spindles), onde con frequenza di 12-16 Hz con durata massima di 1,5 secondi, atti alla inibizione
della elaborazione delle informazioni non necessarie, ed i complessi K (forme di onde ad alto voltaggio), responsabili del consolidamento della memoria durante il sonno e della soppressione dell’eccitazione corticale verso stimoli non ritenuti pericolosi da parte del cervello addormentato.
Il bruxismo è da distinguersi dal fenomeno del trisma inteso quest’ultimo quale una contrattura spastica dei muscoli della mandibola ovvero masseteri che rendono difficoltosa od addirittura impossibile l’apertura della bocca stessa.
Ma come si può intervenire sul bruxismo dal punto di vista terapico e specificatamente ipnotico?
I passaggi fondamentali sono temporalmente definiti, nel senso che uno si può attivare se prima è stato esaudito il precedente.
1) Impartire, ad esempio, la suggestione post-ipnotica molto neutra, non dettagliata, di modo tale che il soggetto si possa sentire debitamente rappresentato, ciò a sua volta creerà un’iniziale clima di fiducia ed altamente motivazionale (per il soggetto stesso di seguire future suggestioni). Esempio: “‘non appena metterete la testa giù, (senza nominare la parola cuscino perché ognuno ha le proprie abitudini) vi addormenterete…”
2) Andare a costruire (e successivamente nutrire) il legittimo orgoglio narcisista del paziente per il fatto di saper entrare in uno stato di sonno fisiologico profondo.
3) Le suggestioni che si possono scegliere potrebbero essere ad esempio: “…è cosi magico il momento in cui si va a dormire…e ci si può finalmente distendere pienamente sul letto…il nostro…ed è così meraviglioso saper cadere in un profondo sonno fisiologico…
4) Tale passaggio implica il cambiamento o meglio la ristrutturazione. In Ipnosi quest’ultima è definibile come la ri-organizzazione e ri-significazione di una particolare esperienza di vita del soggetto, di modo tale che i suoi comportamenti e potenzialità possano divenire funzionali ed adattivi alla vita che egli stesso conduce.A questo precipuo livello ci sono svariate possibilità operative. M. Erickson, fondatore dell’Ipnosi naturalistica, ad esempio cita le seguenti: l’idea sottesa è quella di condizionare il bruxismo a svariate idee più o meno ristrutturanti (in positivo), più o meno scomode ed altamente disagevoli.
3-a) Si condiziona il soggetto sia a svegliarsi ogni qualvolta digrignerà i denti, sia ad associare al bruxismo l’idea dell’esercizio fisico nel modo che segue:
“…è così bello ed appagante avere una buona stretta di mano…e la gente solitamente, e per la maggior parte è davvero molto, molto pigra nel fare esercizio fisico…ogni volta che ti capiterà di digrignare i denti eserciterai sempre più una buona stretta di
mano…un’ottima stretta di mano…una stretta di mano che difficilmente chi incontrerai si dimenticherà e (quindi) ammirerà…”
Strategicamente si è “operato” in tre versanti:
il primo caratterizzato dall’aver condizionato il bruxismo all’idea dell’esercizio fisico;
il secondo consistente nell’aver sviluppato nel soggetto in questione un atteggiamento positivo verso il bruxismo (in quanto associabile all’esercizio fisico);
il terzo e l’ultimo concernente l’aver reso l’abitudine del bruxismo una cattiva abitudine; di fatto a chi piacerebbe sistematicamente e per archi di tempo lunghi svegliarsi la notte
improvvisamente a causa del digrignare dei denti?
Soprattutto coi bambini tale condizionamento si rivela molto utile: renderli difatti orgogliosi del loro “esercizio fisico” significa implicitamente renderli altrettanto orgogliosi della loro forza, quindi della loro stretta di mano; ed ecco la ristrutturazione altamente positiva di atteggiamento verso il bruxismo.
3-b) Un’altra ipotesi di intevento, si traduce nell’impartire la suggestione (condizionare all’idea che…) che ogni qual volta il soggetto digrignerà i denti, dovrà masticare della gomma, appositamente presente in bocca per un arco di tempo. Subito dopo tale compito riporre la stessa molto attentamente contro la guancia.
Qui il professionista si potrebbe dilungare con la precisa descrizione dei dettagli da impartire quale, ad esempio, a che altezza della guancia riporre la gomma, con quanta intensità e quanti “colpi della lingua”… tale da rendere il tutto altamente ipnotico quindi terapico.
In tutti questi esempi, il filo conduttore riguarda la trasformazione delle cattive abitudini.
L’obiettivo finale si traduce nel renderle imperfette, disagevoli o alterandole nel loro carattere, più precisamente nella funzione comportamentale e/o valore ad esse sottese.
Dott.ssa Elena Furlan Psicologa clinica Ipnosi e Psicoterapia Ericksoniana
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