Psicologia del-
l'invecchiamento
Cosa si intende per invecchiamento
Il concetto di invecchiamento è complesso ed incarna svariati significati secondo il “senso prospettico” che lo definisce.
Da un punto di vista biologico l’invecchiamento corrisponde a particolari processi cumulativi ed involutivi dell’organismo che sottostanno all’inesorabile trascorrere del tempo e sono imprescindibili dalla appartenenza dei diver. ad una specie. Da un punto di vista psicologico l’invecchiamento viene inteso quale l’unione delle modificazioni psicologiche per l’appunto che accomunano gli individui dopo il periodo della maturità.
In relazione col concetto di invecchiamento, pertinente è sottolineare anche quello di longevità, inteso chiaramente come la durata della vita di un organismo di molto superiore alla media. Il significato di longevità può racchiudere due prospettive: una intesa come normale modificazione-degenerazione dei ritmi dell’organismo ed apparati ed organi ad esso connessi, l’altra intesa quale alterazione disfunzionale di questi ultimi così da strutturarsi una condizione patologica. La vecchiaia. quale ultimo periodo della vita racchiudente sia modificazioni di natura sociale inerenti al singolo, che antropologiche, culturali, sia economiche che di entità bio-fisiologica.
Secondo la ben nota teoria degli stadi di sviluppo di E. Erickson, l’esistenza umana è caratterizzata da diversi stadi per l’appunto, ognuno del quale prevede un determinato compito di sviluppo la cui non “risoluzione” non permetterebbe armonicamente il passaggio al successivo stadio. Tale teoria definita epigenetica prevede quindi che per ogni stadio vi sia una dimensione dicotomica rappresentata dalla presenza di due poli antitetici che una crisi psicosociale da affrontare pienamente e a cui porre rimedio nel modo più funzionale possibile.
Sinteticamente:
I stadio) orale-sensoria tipico dell’infanzia. Qui il compito evolutivo richiede il superamento del conflitto relativo alla fiducia di base vs sfiducia. Nel bambino il senso di fiducia è fondamentale per lo sviluppo corretto della identità. Tale senso di fiducia viene manifestato ad esempio attraverso la profondità del sonno, la rilassatezza degli intestini e la facilità con cui si nutre. Le cure materne primarie messe in atto, come direbbe D. Winnicott (grande pedagogista dell’800), in maniera sufficientemente buona, aiutano a superare il conflitto di cui addietro.
Così a seguire il II stadio muscolare-anale: tipico della fase anale (in senso Freudiano quindi psicoanalitico) (3-6 anni), il cui conflitto riguarda la vergogna, dubbio vs autonomia. A seguire il III stadio -genitale: tipico della fase genitale, il cui conflitto riguarda lo spirito di iniziativa vs senso di colpa. Il IV stadio, latenza, il cui conflitto si dipana tra industriosità vs inf…., il V stadio pubertà ed adolescenza, caratterizzato dal raggiungimento della identità vs dispersione, il VI stadio gioventù, nel quale vi è la presenza del senso di intimità vs quello di isolamento, il VII età adulta, in cui capeggia la gener….. Vs ……, l’VIII Stadio maturità in cui l’individuo è alle prese nella risoluzione del conflitto tra integrità dell’Io vs dispersione. Questa è la fase tipica del soggetto che invecchia, dove per integrità dell’Io si possono intendere quegli accadimenti che implicano la partecipazione emotiva e la consapevole accettazione che il tempo è fugace, troppo breve per ricominciare una nuova vita. Erickson sostiene che la personalità di un soggetto si evolve per tappe pre-determinate in base a: disposizione del soggetto di farsi guidare verso una socialità ampia e la consapevolezza di possedere tale disposizione. Di seguito la tabella esemplificativa di tale teoria epigenetica.
Non è affatto semplice definire un esaustivo criterio cronologico atto ad individuare l’inizio della vecchiaia. Solitamente vengono presi in considerazione due range di età sulla base di indici sociali, biologici e psicologici: la terza età, “young old”, tra i 65 e i 75 anni; la quarta età, “old old”, dopo i 75 anni. All’interno di quest’ultimo è possibile individuare un sottoinsieme caratterizzato da 90enni e centenari. Concludendo: il processo dell’invecchiare riguarda sostanzialmente fattori di diversa natura quale quella cognitiva (appr. memoria, linguaggio, reminiscenza, attenzione, inibizione, s…..), affettiva, emozionale e motivazionale. Con invecchiamento primario si intende un processo “normale”, intrinseco della popolazione, ineluttabile per gli effetti bio-psicologici che comporta e non contraddistinto da alterazioni a carico della personalità. Secondario, in cui l’avanzamento di un processo patologico acuisce quello primario in maggiore o minor misura, secondo la presenza o meno di malattie croniche.
Il concetto di invecchiamento è complesso ed incarna svariati significati secondo il “senso prospettico” che lo definisce.
Da un punto di vista biologico l’invecchiamento corrisponde a particolari processi cumulativi ed involutivi dell’organismo che sottostanno all’inesorabile trascorrere del tempo e sono imprescindibili dalla appartenenza dei diver. ad una specie. Da un punto di vista psicologico l’invecchiamento viene inteso quale l’unione delle modificazioni psicologiche per l’appunto che accomunano gli individui dopo il periodo della maturità.
In relazione col concetto di invecchiamento, pertinente è sottolineare anche quello di longevità, inteso chiaramente come la durata della vita di un organismo di molto superiore alla media. Il significato di longevità può racchiudere due prospettive: una intesa come normale modificazione-degenerazione dei ritmi dell’organismo ed apparati ed organi ad esso connessi, l’altra intesa quale alterazione disfunzionale di questi ultimi così da strutturarsi una condizione patologica. La vecchiaia. quale ultimo periodo della vita racchiudente sia modificazioni di natura sociale inerenti al singolo, che antropologiche, culturali, sia economiche che di entità bio-fisiologica.
Secondo la ben nota teoria degli stadi di sviluppo di E. Erickson, l’esistenza umana è caratterizzata da diversi stadi per l’appunto, ognuno del quale prevede un determinato compito di sviluppo la cui non “risoluzione” non permetterebbe armonicamente il passaggio al successivo stadio. Tale teoria definita epigenetica prevede quindi che per ogni stadio vi sia una dimensione dicotomica rappresentata dalla presenza di due poli antitetici che una crisi psicosociale da affrontare pienamente e a cui porre rimedio nel modo più funzionale possibile.
Sinteticamente:
I stadio) orale-sensoria tipico dell’infanzia. Qui il compito evolutivo richiede il superamento del conflitto relativo alla fiducia di base vs sfiducia. Nel bambino il senso di fiducia è fondamentale per lo sviluppo corretto della identità. Tale senso di fiducia viene manifestato ad esempio attraverso la profondità del sonno, la rilassatezza degli intestini e la facilità con cui si nutre. Le cure materne primarie messe in atto, come direbbe D. Winnicott (grande pedagogista dell’800), in maniera sufficientemente buona, aiutano a superare il conflitto di cui addietro.
Così a seguire il II stadio muscolare-anale: tipico della fase anale (in senso Freudiano quindi psicoanalitico) (3-6 anni), il cui conflitto riguarda la vergogna, dubbio vs autonomia. A seguire il III stadio -genitale: tipico della fase genitale, il cui conflitto riguarda lo spirito di iniziativa vs senso di colpa. Il IV stadio, latenza, il cui conflitto si dipana tra industriosità vs inf…., il V stadio pubertà ed adolescenza, caratterizzato dal raggiungimento della identità vs dispersione, il VI stadio gioventù, nel quale vi è la presenza del senso di intimità vs quello di isolamento, il VII età adulta, in cui capeggia la gener….. Vs ……, l’VIII Stadio maturità in cui l’individuo è alle prese nella risoluzione del conflitto tra integrità dell’Io vs dispersione. Questa è la fase tipica del soggetto che invecchia, dove per integrità dell’Io si possono intendere quegli accadimenti che implicano la partecipazione emotiva e la consapevole accettazione che il tempo è fugace, troppo breve per ricominciare una nuova vita. Erickson sostiene che la personalità di un soggetto si evolve per tappe pre-determinate in base a: disposizione del soggetto di farsi guidare verso una socialità ampia e la consapevolezza di possedere tale disposizione. Di seguito la tabella esemplificativa di tale teoria epigenetica.
Non è affatto semplice definire un esaustivo criterio cronologico atto ad individuare l’inizio della vecchiaia. Solitamente vengono presi in considerazione due range di età sulla base di indici sociali, biologici e psicologici: la terza età, “young old”, tra i 65 e i 75 anni; la quarta età, “old old”, dopo i 75 anni. All’interno di quest’ultimo è possibile individuare un sottoinsieme caratterizzato da 90enni e centenari. Concludendo: il processo dell’invecchiare riguarda sostanzialmente fattori di diversa natura quale quella cognitiva (appr. , memoria, linguaggio, reminiscenza, attenzione, inibizione, s…..), affettiva, emozionale e motivazionale. Con invecchiamento primario si intende un processo “normale”, intrinseco della popolazione, ineluttabile per gli effetti bio-psicologici che comporta e non contraddistinto da alterazioni a carico della personalità. Secondario, in cui l’avanzamento di un processo patologico acuisce quello primario in maggiore o minor misura, secondo la presenza o meno di malattie croniche.
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- ElenaFurlanPsicoterapeuta